Sorrento patria del poeta Torquato Tasso, che qui nacque
nel 1544, Sorrento gentile, Sorrento: terra dei colori, Sorrento:
terra delle Sirene, Sorrento città dei giardini di agrumi…
In ognuna di queste definizioni c'è una verità perchè,
effettivamente, Sorrento è una graziosissima cittadina
dove gentilezza ed ospitalità sono un binomio che si tramanda
di generazione in generazione. Sorrento, senza inutile retorica,
è effettivamente la terra dei colori: tinte brillanti o sfumate
a seconda del mutare delle stagioni. Basta soffermarsi ad osservare
quanto può essere suggestivo un tramonto perdendo lo sguardo
in direzione di Punta del Capo, di Ischia o Procida, di cui si riesce
a seguire nettamente il profilo, per rimanere stupefatti della varietà
dei colori e della bellezza dei luoghi. Oppure guardare, possibilmente
dal mare, il maestoso costone tufaceo che cambia colore ad ogni
ora del giorno. Ed allora perchè non lasciare andare la mente
indietro nel tempo così, con un pizzico di immaginazione,
si potranno rivedere le agili navi greche solcare le onde ed Ulisse
saldamente legato all'albero maestro per ascoltare indenne il pericoloso
canto delle Sirene... o seguire la scia delle navi romane cariche
di mercanzie e di marinai operosi, oppure curiosare nelle maestose
ville che gli imperatori romani fecero costruire sui nostri litorali,
tra i più belli del mondo.
Quante leggende si raccontano su queste invasioni, leggende, quasi
sempre legate alla grande devozione che i sorrentini nutrono per
il loro patrono Santo Antonino ed alla loro radicata fede. Basta
andare nella cripta della Basilica, dedicata appunto a Sant'Antonino,
per rimanere profondamente colpiti dalla quantità degli ex
voto offerti al patrono, e leggervi dietro
storie, più o meno tristi, di una popolazione semplice e
laboriosa influenzata, nel corso del tempo, da culture diverse.
Tante civiltà sono passate di qui: gli Etruschi, i Greci
(che diedero alla città la pianta urbana ancora oggi chiaramente
leggibile nel centro storico), gli Oschi, i Romani. Poi la sottomissione
a Bisanzio, il saccheggio ad opera dei Longobardi, la conquista
dei Normanni, il benefico influsso degli Aragonesi. Dopo un lungo
periodo di stasi, ai primi del '700 iniziò un periodo di
rinascita culturale, economica e sociale per l'intera penisola sorrentina,
che raggiunse l'apice nel corso dell'ottocento allorchè nacque
e si consolidò la vocazione turistica di questa località
che venne inserita nel cosidetto "Grand Tour", un viaggio
nei luoghi più significativi d'Italia che ogni nobile rampollo
europeo dell'epoca doveva compiere a completamento della propria
formazione culturale, storica e letteraria. Vennero, così,
a soggiornare a Sorrento, in cerca di sole e di ispirazione, ospiti
illustri quali Byron, Keats, Scott, Dickens, Goethe, Wagner, Ibsen
e Nitzsche solo per citare i più noti. |